A 3 anni dall' entrata in vigore della L.219, le ASL non sono ancora collegate con il Registro delle DAT del Ministero

Riportiamo di seguito la lettera scritta da Mariella Orsi e pubblicata sul Corriere Fiorentino in merito al fatto che a 3 anni dall' entrata in vigore della L.219, le ASL non sono ancora collegate con il Registro delle DAT del Ministero.

Caro Direttore,

pur sapendo in quale situazione l'emergenza COVID abbia condotto il Governo, desidero segnalare un'altra grave emergenza che il Paese attraversa: la concreta impossibilità di esigere il diritto ad esprimere, in modo legalmente riconosciuto, le proprie D.A.T., secondo quanto previsto dalla L.219/2017.

Il 31 gennaio 2021 saranno 3 anni dall'entrata in vigore della suddetta legge "Norme in materia di consenso informato e di Disposizioni Anticipate di Trattamento" (che peraltro ha avuto un lungo iter legislativo) e ancora ai cittadini è impedito l'accesso a tale diritto, ovvero la consegna delle proprie DAT tramite l’ ASL di appartenenza, alla Banca Dati Nazionale, secondo quanto previsto dall'articolo 4, comma 6 e 7 della suddetta legge.

E questo nonostante alcune Regioni, tra le quali la Toscana, abbiano già da tempo realizzato tutti gli adempimenti necessari: l'identificazione degli Uffici delle ASL cui poter accedere per la consegna delle DAT, la formazione degli addetti che riceveranno le DAT e le scannerizzeranno per inserirle nella Banca Dati Nazionale, la preparazione delle brochure e della campagna informativa per la popolazione.

Vorrei ricordare che, quando il Paese decise di creare un Registro Nazionale dei Trapianti, per ovvi motivi di interesse pubblico, questo fu realizzato in poche settimane.
Ed ora, per gravi motivi di interesse dei singoli cittadini che prevalentemente vogliono, in base alla L.219, porre dei limiti a trattamenti sproporzionati e/o futili, non si trova il modo e il tempo per creare il collegamento ad hoc tra le Regioni e il Ministero?

Proprio durante la pandemia da COVID sarebbe stato - e continua ad essere - utile per i cittadini esercitare questo diritto, se pensiamo a quanti potrebbero essere stati sottoposti a trattamenti, forse talvolta configurabili come futili, prima di morire senza aver neppure potuto accedere a quelle Cure Palliative che la stessa legge, all'art.2 comma 1 individua come doverose?
Faccio presente che, al momento, solo coloro che si rivolgono ai Notai e agli uffici di alcuni Comuni riescono a inserire le proprie DAT nella Banca Dati Nazionale.
E sempre rivolgendomi al ministro, lo prego di adoperarsi perchè almeno il 31 gennaio la Regione Toscana possa inaugurare la procedura già studiata e ben conosciuta dal suo Dicastero, per l'avvio della consegna alle ASL delle DAT da parte dei singoli cittadini. Questa sarebbe una buona notizia che, al momento, farebbe bene al nostro Paese, almeno a 3 anni dall'entrata in vigore di una legge tanto attesa.

Cordiali saluti,
Mariella Orsi
Vicepresidente Commissione Regionale di Bioetica

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