Disciplina relativa alle cure palliative

Dalla SICP arriva la seguente notizia. Dopo il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità (CSS) dell’11 dicembre 2012, nella seduta del 7 febbraio 2013, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano ha istituito la Disciplina in cure palliative (vedi documento).

La Disciplina in cure palliative è individuata tra le discipline nelle quali possono essere conferiti gli incarichi dirigenziali di struttura complessa per i profili professionali della dirigenza del ruolo sanitario. Si tratta di un risultato storico per il mondo delle cure palliative che si inserisce nel positivo percorso di applicazione della Legge n. 38 sostenuto con convinzione dal Ministro Balduzzi.
Ora, dopo l’assenso espresso dal Ministero dell’economia e delle finanze, richiamato nelle premesse dell’accordo, la Direzione generale delle professioni sanitarie del Ministero della Salute sta istruendo la procedura per l’emanazione del decreto ministeriale sulle discipline equipollenti e affini previste dal decreto del Presidente della Repubblica n. 484/97.
L’approvazione, anche in Italia, di una Disciplina autonoma in cure palliative e la definizione dei suoi contenuti specifici è il risultato positivo di un patrimonio di conoscenze e di competenze che è stato faticosamente costruito da centinaia di operatori in oltre 25 anni di esperienza “sul campo” e di attività a domicilio, in hospice, in ospedale.
Nel nostro paese questo percorso è stato lungo e complesso, certamente non facile né privo di ostacoli: il traguardo che abbiamo raggiunto è però davvero da considerarsi fondamentale.
Questo risultato è stato raggiunto grazie al lavoro costante e silenzioso di coloro che in questi ultimi anni hanno rappresentato con grande impegno e competenza, in tutte le sedi istituzionali e nella Commissione Nazionale, le istanze e le ragioni degli operatori delle cure palliative e al supporto della Società Italiana di Cure Palliative che ha operato con i propri rappresentanti in modo finalmente unitario e senza protagonismi inutili e talvolta controproducenti oltre che al supporto delle tante organizzazioni non profit e del terzo settore che, associate nella Federazione Cure Palliative, sostengono da anni il nostro movimento.
Tuttavia l’ultimo miglio, per trasformare le istanze in norme, è stato percorso con capacità, determinazione e concretezza da Giovanni Leonardi (vice capo di Gabinetto), Gianlorenzo Scaccabarozzi e Guido Fanelli (vice presidente e presidente della commissione nazionale ), Santina Amicone e Egle Parisi (Direzione generale professioni sanitarie), Donata Bellentani (Dirigente di Agenas). A loro il nostro ringraziamento per un risultato simbolico, ricco di significati che riconosce alle cure palliative pari dignità rispetto alle altre discipline e categorie professionali sanitarie.

La Società Italiana di Cure Palliative ha promosso e sostenuto con convinzione questo percorso attraverso la definizione sempre più precisa di questi nuovi contenuti disciplinari, nella convinzione che questo fosse un elemento decisivo per il riconoscimento, anche nel nostro paese, di una Disciplina autonoma in cure palliative: negli ultimi due anni, la SICP ha prodotto, anche per questo scopo, un curriculum formativo per i medici palliativisti, accanto a curricula specifici per i medici di medicina generale, gli infermieri, gli psicologi che operano nella Rete e altri sono in fase di stesura avanzata, anche per l’area pediatrica.
A livello internazionale è ormai riconosciuto che le cure palliative dovrebbero essere considerate come una Disciplina autonoma anche per garantire ai malati in assistenza un livello elevato di competenza professionale nei medici che li assistono. In molti paesi nel mondo (fra questi l’Australia, la Nuova Zelanda, il Canada, gli Stati Uniti, la Francia, la Germania, la Polonia) questa autonomia è riconosciuta già da alcuni anni, sia pure in forme diverse (specialità o sub-specialità) legate ai diversi ordinamenti nazionali; in Gran Bretagna (dal 1987) e in Irlanda (dal 1995) le cure palliative sono riconosciute come una specialità medica autonoma ed esistono da tempo cattedre specifiche e dedicate presso diverse università di quei paesi. Sviluppi positivi in questo senso sono presenti anche in alcuni altri paesi europei, quali la Spagna, la Norvegia, la Svezia.
Un’altra buona notizia è la recente istituzione, prevista nell’Intesa del 25 luglio, del “Tavolo misto” Stato-Regioni per l’individuazione e la definizione delle tariffe relative alle attività svolte nell’ambito delle reti di cure palliative e di quelle di terapia del dolore, sia dell’adulto sia in età pediatrica. È un altro passo importante nel percorso di applicazione della Legge n. 38, con l’obiettivo di superare le attuali difformità presenti fra le diverse regioni e garantire una omogenea erogazione del LEA cure palliative su tutto il territorio nazionale. La SICP contribuirà con le proprie competenze e i propri contributi scientifici anche su questo argomento in tutte le occasioni nelle quali ciò sarà possibile.
Infine, un’altra notizia, arrivata in questi giorni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci fornisce una conferma di quanto stia aumentando anche a livello internazionale la consapevolezza dei bisogni crescenti di cure palliative e della necessità conseguente di promuovere l’organizzazione di questo tipo di cure in tutti i sistemi sanitari.
Infatti, il Board esecutivo dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha accettato la proposta di inserire le cure palliative, per la prima volta nella sua storia, nell’agenda della sua prossima riunione, prevista in gennaio 2014 e anche in quella del successivo incontro previsto con i ministri della salute di tutto il mondo.
I bisogni di cure palliative sono previsti in futuro in notevole aumento nel nostro paese e in tutto il mondo: l’Organizzazione Mondiale della Sanitá prevede in Europa per il 2050 un incremento del numero di persone con oltre 65 anni dall’attuale 16,3% al 27,8%, con un prevedibile e consistente aumento di malati con patologie croniche degenerative che necessiteranno di cure palliative nel loro ultimo periodo di vita.
Un recente editoriale della prestigiosa rivista Lancet sottolinea che le cure palliative sono ormai riconosciute come una parte fondamentale del core business della medicina e si invitano i sistemi sanitari nazionali a farle diventare una parte fondamentale della formazione e dello sviluppo professionale dei medici. E’ quanto stiamo contribuendo a fare, come Società scientifica, anche in Italia, ed è un nostro impegno anche per il futuro.

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