Nessuna eutanasia per la cittadina italo-olandese

E' stata nuovamente portata ieri in ospedale ed è già tornata a casa la signora di 56 anni di Gardigiano di Scorzè (Venezia) in coma da quattro mesi: il marito, un cittadino olandese di 62 anni, la assiste ininterrottamente, convivendo con il dramma di avere in mano, espressa in un testamento, la disposizione di lei che chiede di essere sottoposta ad eutanasia in un caso come questo.

Entrambi cattolici, innamorati l'uno dell'altra, Anna Busato e il marito Martin Van der Burgt vivono da oltre dieci anni in un piccolo borgo di campagna, poco distante dal centro di Gardigiano. Qui, entrambi pensionati, si sono occupati di una piccola azienda agricola, una corte con un po' di terra attorno, la casa senza telefono. Quattro mesi fa, un'emorragia cerebrale ha stroncato la signora Anna, senza però toglierle la vita.
Van De Burgt ha incassato il rifiuto da parte delle autorità sanitarie italiane a praticare l'eutanasia ed ha quindi deciso di puntare sull'Olanda, considerando che lì questa pratica è consentita e che la moglie ha la doppia nazionalità. Ma anche in Olanda non ha trovato al momento nessuna struttura sanitaria disponibile.

"Martin è cattolico, però è vissuto in Olanda e ha assorbito una cultura che su vicende come questa è indirizzata in maniera diversa dalla nostra" - ha detto il parroco di Gardigiano, don Roberto Trevisan - "E' un uomo di fede, è il dolore che gli ha fatto prendere in considerazione l'eutanasia: non sono scelte facili, quando c'è il dolore, quando c'è l'amore".
"E' cristiano e sa qual'è l'insegnamento della Chiesa in questi casi, sta vivendo un momento molto difficile" - prosegue don Roberto - "altrettanto cattolica è Anna, io oltre che parroco sono loro amico, posso assicurare che sono persone di fede: c'è stato il caso precedente di Eluana Englaro che li ha fatti riflettere, sono persone che pensano, che si sono interrogate su questo: è lì lei ha fatto una scelta".

La donna è figlia unica, racconta una parente. Anna e Martin stanno insieme dagli anni settanta. Dopo aver abitato in Olanda si sono trasferiti nella terra di origine di lei. "Per fortuna - dice - abbiamo un parroco che sa parlare con la gente, che adesso sta vicino a lui".

Il signo Van der Burgt assiste quotidianamente, ininterrottamente la moglie, assicura il parroco: "è stato bravo, l'ha sempre seguita, non ha mai voluto 'liberarsi' della moglie, tutt'altro". "Da parte nostra non possiamo far altro che restar loro vicini, come la nostra fede ci insegna, con grande rispetto" - conclude il sacerdote - "la Caritas li segue da vicino, questi sono momenti di dolore da vivere in compagnia della fede".

Fonte: ADUC Salute

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