Un altro giro di giostra

Autore: 
Tiziano Terzani
Anno: 
2004
Casa Editrice: 
Longanesi

Cinquantanove anni, una vita piena, interamente dedicata al giornalismo, un solo grande amore e due figli quando il medico, dopo accurate analisi, dichiara a Tiziano Terzani che ha tre diversi tipi di cancro, ognuno dei quali sensibile ad una specifica chemioterapia.
Comincia da qui un nuovo viaggio del giornalista fiorentino, il viaggio più difficile ed affascinante, alla ricerca di possibili cure per la propria malattia.
Accanto alle cure tradizionali offerte dalla cultura occidentale (interventi chirurgici, radioterapia e chemioterapia), Terzani, conscio di non essere soltanto un corpo malato da guarire come vogliono i medici della struttura nella quale egli va da principio a curarsi, parte con il suo amico cancro ("[…] più che dargli addosso a quel cancro, nelle sue varie incarnazioni, mi veniva da parlarci, da farmelo amico; se non altro perché avevo capito che in un modo o in un altro lui sarebbe rimasto lì, magari sonnolento, a farmi compagnia per il resto del cammino", pagina 17) alla ricerca di cure complementari da affiancare a quelle già fatte a New York.
Essendo vissuto per anni in Asia per svolgere la sua attività di giornalista, Terzani decide di cominciare la sua ricerca proprio dall'Asia, dove la tradizione della medicina naturale è ancora molto forte e non contaminata dalla voglia di guadagno e dal materialismo tipici del mondo occidentale. Torna così in India e nelle Filippine; in un ospedale tradizionale del Kerala; ad Hong Kong, in Thailandia ed a Benares, senza però trovare quello che cerca.
Le esperienze che vive lo spingono a riflettere su se stesso e sulla sua situazione; la conclusione delle sue riflessioni è che il cancro si è sviluppato in lui durante il corso della vita che ha vissuto fino a quel momento: non resta quindi che dare una svolta decisiva alla sua vita con un taglio netto al passato. Entra quindi in un Ashram, lasciando fuori il Tiziano Terzani che è stato fino a quel momento e prendendo il nome di Amam, Il Senzanome.
Il suo scopo diventa la ricerca di una risposta ad una domanda fondamentale maturata durante tutta la sua ricerca: Io chi sono?
La risposta, intravedendola solamente nei tre mesi passati nell'Ashram, Terzani la andrà a cercare sull'Himalaya, in una stanza lontana da tutto e da tutti, immerso nell' immensità della Natura, senza più né desideri né ambizioni, ma con una grande pace interiore. Il giornalista fiorentino non smette di lottare per la propria salute, ma decide di farlo a modo suo, cercando l'armonia con quel tutto del quale si sente parte. La sua scelta è il frutto della comprensione e dell'accettazione del vero scopo della sua ricerca: l'accettare la morte come parte integrante della vita umana.

Da questo straordinario viaggio nasce il libro "Un altro giro di giostra", nel quale Terzani ha "deciso di raccontare la storia, innanzitutto perché so quanto è incoraggiante l'esperienza di qualcuno che ha fatto già un pezzo della strada per chi si trovasse ora ad affrontarla; e poi perché, a pensarci bene, dopo un po' il viaggio non era più in cerca di una cura per il mio cancro, ma per quella malattia che è di tutti: la mortalità" (pagina 24).

Autore recensione: 
Giacomo Alpini
Voto: 
10
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