Al via in 4 regioni la rete per la terapia del dolore

Un modello organizzativo integrato sperimentale di reti regionali per la terapia del dolore e delle cure 'palliative' e' quello presentato dal ministero della Salute, alla presenza del sottosegretario Ferruccio Fazio, e dei medici di medicina generale, Giacomo Millillo, segretario generale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale, Mauro Martini, Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani ) e Claudio Cricelli, presidente Simg (Societa' italiana di medicina generale), e illustrato da Guido Fanelli, direttore dell'Unita' operativa di anestesia e rianimazione dell'Universita' di Parma, coordinatore del progetto.

Un modello organizzativo integrato sperimentale di reti regionali per la terapia del dolore e delle cure 'palliative' e' quello presentato dal ministero della Salute, alla presenza del sottosegretario Ferruccio Fazio, e dei medici di medicina generale, Giacomo Millillo, segretario generale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale, Mauro Martini, Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani ) e Claudio Cricelli, presidente Simg (Societa' italiana di medicina generale), e illustrato da Guido Fanelli, direttore dell'Unita' operativa di anestesia e rianimazione dell'Universita' di Parma, coordinatore del progetto.

Il modello prevede il coinvolgimento di quattro regioni, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Sicilia con il coordinamento della Regione Emilia Romagna. SI tratta di fornire un'assistenza sul territorio articolata in 'tre nodi' complementari: i centri di riferimento di terapia del dolore (hub), l'ambulatorio di terapia antalgica (spoke) e l'aggregazione funzionale territoriale (Aft) di medici di medicina generale. "Alla base del modello- spiega Fanelli- vi e' la creazione di una rete di medici di famiglia in grado di fornire una prima risposta concreta alle esigenze dei cittadini, fungendo da 'triage' per i centri hub e spoke, rifucendo cosi' il percorso al pronto soccorso per la cura del dolore" .
Ci saranno inoltre centri di riferimento di terapia del dolore pediatrici e l'abilitazione di pediatri ospedalieri e di libera scelta, in rete con il centro di riferimento, per la "gestione della gran parte delle situazioni dolorose di piu' facile trattamento". Questo processo dovrebbe assicurare, sottolineano i medici di famiglia, soddisfatti della proposta, "un'adeguata assistenza ad oltre 4.000.000 di cittadini delle regioni coinvolte dalla sperimentazione".

Convinto Fazio del progetto, che di fatto costituisce il superamento dell''Ospedale denza dolore' (legge 39/99) che prevedeva in ciascuna regione la realizzazione di strutture dedicate all'assistenza palliativa e di supporto (hospice), ma la cui applicazione nel paese "e' ancora scarsa e lacunosa".

"Questo progetto- spiega il sottosegretario- punta a razionalizzare forme di cure del dolore e creare una rete che ottimizzi questi percorsi. Noi, per esempio- sottolinea- abbiamo attualmente circa 55mila persone che muoiono di tumore ogni anno in Italia in ospedale. Si tratta di malati terminali, gran parte di questi dei quali devono essere protetti perche' stanno meglio quando l'accompagnamento e la morte avvengono in casa o in strutture attrezzate. Anche perche' questo ha un costo di 220 milioni all'anno per il Ssn". Questo percorso, prosegue Fazio, "prevede centri della terapia del dolore di diverso livello, da quelli piu' sofisticati alla rete di medicina genrale.

Il tutto e' stato finanziato con 100 milioni di euro per il 2009 "con il Piano del fondo sanitario regionale da dividere con le regioni". E tutto il progetto, sottolinea il sottosegretario, "e' stato portato avanti con le regioni e i medici di medicina generale". Dopo la sperimentazione una prosecuzione e' scontata: "Gli obiettivi di piano- spiega Fazio- sono un progetto sperimentale che si avvicina di fatto ad una sorta di modo di mettere insieme i vari Lea che gia' esistono per questo tipo di attivita'. Il tutto- conclude- verra' messo a norma con un'iniziativa legislativa che attualmente e' in corso alla Camera dei deputati e che vedra' l'inizio della discussione in aula ai primi di maggio".

Fonte: Dire

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