Testamento biologico: No in Italia, sì altrove

Normative Ecco un breve panoramica della legislazione internazionale in tema di testamento biologico-direttive anticipate.

In Italia la legge sul testamento biologico, che secondo i suoi fautori avrebbe evitato un caso come quello di Eluana, è ferma da due legislature.
Proprio la questione se considerare l'alimentazione e l'idratazione una terapia, e quindi passibili di essere interrotte per accanimento terapeutico, è uno dei principali scogli che divide i partiti.

Nel resto d'Europa invece hanno dato il riconoscimento legale al testamento biologico la Danimarca, la Germania, l'Olanda, la Francia, la Spagna e il Belgio. Nel Regno Unito è riconosciuto da una consolidata giurisprudenza. Nel resto del mondo lo ammettono gli Usa, il Canada e l'Australia.

DANIMARCA - Esiste una banca dati elettronica in cui vengono custodite le direttive anticipate. In caso di malattia incurabile o incidente grave, i danesi che abbiano sottoscritto un 'testamento medico', che i sanitari sono tenuti a rispettare, possono chiedere di non essere tenuti in vita artificialmente. I parenti possono autorizzare l'interruzione delle cure.
GERMANIA - Il Patientenverfugung è l'atto di disposizione del paziente e costituisce una specifica forma di dichiarazione di volontà riconosciuta e accettata.
FRANCIA - Viene garantito il principio del rifiuto all'accanimento terapeutico e autorizza il medico a limitare o interrompere i trattamenti quando lo ritiene necessario, con una procedura collegiale, se il paziente non ha più possibilità di recupero e lo si costringe ad una vita artificiale. Il medico deve tenere conto delle direttive anticipate, del fiduciario (familiare, parente o medico curante) e della famiglia.
OLANDA - Le dichiarazioni di volontà possono essere scritte a partire dai 16 anni di età. Tra i 12 e i 16 si ammette la richiesta a condizione che i genitori siano d'accordo. L'Olanda é stato anche il primo paese europeo ad approvare una legislazione sull'eutanasia.
REGNO UNITO - Il testamento biologico (living will) non è espressamente previsto dalla disciplina legislativa, ma è riconosciuto da una consolidata giurisprudenza. Il punto di partenza di questo orientamento è il caso Bland, deciso nel 1993 dalla Corte Suprema del Regno Unito. Il quesito era la legittimità della sospensione dell'alimentazione artificiale e di farmaci antibiotici nel caso di un paziente in stato vegetativo permanente. La Corte decise che quando un paziente non è in grado di accettare o rifiutare il trattamento e non abbia espresso in precedenza una volontà, i medici sono tenuti a decidere dopo averne discusso con i familiari.
SPAGNA - Il soggetto può designare un rappresentante che, in caso di necessità, funga da interlocutore con il medico.
BELGIO - Oltre alla possibilità per un malato terminale di indicare quali cure accettare o meno, nel maggio 2002 il Parlamento ha approvato un progetto di legge volto a disciplinare l'eutanasia.
STATI UNITI - Con il living will, il soggetto nomina un'altra persona come rappresentante incaricandola di assumere le decisioni per l'assistenza e la cura e enuncia le dichiarazioni anticipate di volontà per i trattamenti sanitari.
CANADA - negli stati di Manitoba e Ontario le direttive anticipate hanno valore legale. Il Codice penale federale proibisce, invece, l'eutanasia. Solo nello Stato della Columbia britannica chi pratica l'eutanasia non rischia sanzioni penali.
AUSTRALIA - in alcuni stati sono state introdotte le direttive anticipate che hanno valore legale.

Fonte: ANSA

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