laborcare

In questo libro viene affrontato il tema del dolore inascoltato, sofferenza assopita e mai affrontata da chi ne è soggetto.
Il dolore delle tante perdite che si sono accumulate durante l'arco della nostra vita come quello per le persone care, che ormai non sono più con noi o come quello legato alle aspirazioni e alle speranze tradite oppure ai sogni e alle illusioni mai realizzate, vengono ad essere una parte importante di quel sentimento che, pur se riconosciuto viene tuttavia spesso allontanato, poichè troppo difficile e complicato è accettarlo e cercare di dargli uno spazio ed un proprio significato.
Levine, nella sua opera, afferma che in ognuno di noi è presente un grande serbatoio dove viene accumulato tutto il dolore per ciò che abbiamo perso e che continuiamo a perdere nella vita di tutti i giorni. Ed è tutto questo dolore che afferra il cuore e lo trattiene nella sua morsa, spingendoci verso la disperazione e verso tutte quelle altre emozioni che emergono nel momento in cui noi sappiamo più cosa sentiamo e come ci sentiamo.
Morbidezza, gentilezza e compassione sono, secondo l'autore, le qualità che accompagnano e maturano lungo il percprso di guarigione che conduce verso il centro del dolore e sono proprio queste, insieme al nostro impegno in tal senso, a restituirci la nostra interezza. Anche se questo può sembrarci assurdo e paradossale è proprio da quei sentimenti che sembrano essere in contrasto con il nostro dolore, che può nascere un nuovo senso per la propria vita.
"Solo un cuore spezzato è un cuore intero" veniva detto nella tradizione chassidica e viene assorbito nelle pagine di Levine, nelle quali vengono esposte, oltre che esperienze di vita legate a molte forme di dolore, anche suggerimenti per non essere trascinati in quei gorghi di dolore inascoltato che possono inghiottire ciascuno di noi, impedendoci di vivere quella vita che seppure fonte di dolore, può essere fonte di nuova rinascita.