Il testamento biologico continua la sua strada anche nei piccoli comuni

Nel nostro Paese il dibattitto sul Testamento Biologico non coinvolge solo le grandi città, ma anche i piccoli comuni che decidono di istituire sul loro territorio il proprio registro, prendendo, in questo modo, voce in capitolo su una questione che non riguarda una piccola parte della popolazione ma ogni singolo cittadino.

Il registro del testamento biologico è una realtà nel comune di Arcola. Con l’importante istituzione, approvata nell’ultimo consiglio comunale dello scorso lunedì sera, Arcola diviene il primo comune della provincia della Spezia ad adottare il registro di trattamento di fine vita per i cittadini che intendessero avvalersene.

Infatti, gli arcolani che volessero usufruire del registro del testamento biologico potranno lasciare, tramite un fiduciario personale, il compito al comune di attuare le disposizioni mediche in caso di eventuale perdita di coscienza dell’individuo a seguito di incidente o di grave malattia. Una mozione nata sull’onda del recente caso nazionale di Eluana Englaro che ha «spaccato l’opinione pubblica nazionale» come ha dichiarato il vicesindaco Argenio Bertucci, presentatore della mozione a nome del Partito Socialista.

Dopo un’appassionata discussione tra le forze politiche, l’ordine del giorno è stato approvato dai consiglieri di maggioranza del gruppo Socialista, Pd e Idv e da quelli di opposizione di Lista Civica e PdCI mentre si sono astenuti i consiglieri Luigi Arpe, indipendente, e Massimiliano Notarangelo, UdC. Contraria tutta la PdL che ha espresso con il capogruppo Piergiorgio Leoni «forti dubbi sull’utilità di un’istituzione che non ha copertura normativa, in quanto c’è un vuoto legislativo in merito, dato che è al vaglio del parlamento nazionale una legge a riguardo della spinosa materia». «Siamo soddisfattissimi» -dichiara il segretario socialista arcolano Piero Biddau-«l’istituzione del registro non avrà valenza giuridica perché in Italia non esistono leggi in merito ma proprio per questo era importante dare un segnale di civiltà alla nostra cittadinanza. Nei prossimi giorni il nostro partito illustrerà la novità a tutti i cittadini arcolani con iniziative pubbliche nelle varie frazioni del comune».

Fonte: Il Secolo XIX - 20 ottobre 2009 di Paolo Magliani

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