Il testamento biologico si depositerà all'anagrafe "più di un atto simbolico"

Il documento avrà più di un valore simbolico: sarà una certificazione autenticata da un ufficiale di stato civile e potrà essere presentato di fronte a un giudice. "Ci stiamo lavorando - annuncia l'assessore all'Anagrafe, Michele Dell'Utri. La delibera è stata presentata in commissione a Palazzo civico. Una settimana per gli approfondimenti e il documento potrà essere sottoposto al voto della Sala Rossa.

Torino allestirà un ufficio dove i cittadini depositeranno il proprio testamento biologico, autenticato dall'ufficiale di stato civile. "Ci stiamo lavorando - annuncia l´assessore all'Anagrafe, Michele Dell'Utri - e non ci sono controindicazioni. L´operazione non sarà a costo zero perché dovremo istruire degli impiegati, ma è un servizio che possiamo gestire senza ricorrere a nuove assunzioni. Pisa e Roma hanno fatto da apripista: prenderemo spunto da queste città, ma piuttosto che l´ufficio relazioni con il pubblico stiamo pensando di utilizzare un software collegato con l´anagrafe".

I cittadini, una volta definito l'iter burocratico, potranno così scrivere, nero su bianco, se acconsentono a un eventuale accanimento terapeutico in caso di malattia allo stadio terminale. Si tratta di una "certificazione" della volontà, indipendente però dagli eventuali sbocchi legislativi. Il documento avrà più di un valore simbolico: potrà essere presentato di fronte a un giudice, come stabilito da una recente sentenza della Cassazione, ma senza un´espressa previsione normativa non potrà vincolare il medico curante.

"C'è solo da risolvere - precisa Dell´Utri - la questione della privacy. Bisogna capire chi sarà poi autorizzato a ritirare il testamento. Il medico? Un parente? Sarà sufficiente una liberatoria firmata magari dieci anni prima? Ma se le altre città hanno risolto il problema non vedo perché Torino dovrebbe essere da meno".

La discussione è approdata ieri in commissione a Palazzo civico attraverso la mozione firmata da Francesco Salinas (Sd). Una settimana per gli approfondimenti e il documento potrà essere sottoposto al voto della Sala Rossa. Certo accompagnato dai pareri contrari di qualche consigliere, come Angeleri (Lega), Ravello (An), Scanderebech e Galasso (Udc), e i suggerimenti di altri, come Cuntrò (Pd) che ha chiesto di inserire l´espressione "nel rispetto delle leggi vigenti" e Olmeo che, per non istituire uno strumento inutile, ha invitato ad "attendere la modifica del relativo quadro normativo".

Ma in attesa di essere approvata in Comune c´è anche una delibera di iniziativa popolare che ha già raccolto 3mila firme. Il documento, appoggiato da Beppino Englaro e Mina Welby, è stato promosso dall´associazione radicale Adelaide Aglietta e della Cellula Coscioni di Torino. "Speriamo - concludono Igor Boni e Diego Castagno, che hanno presentato la delibera - che il documento venga approvato in tempi brevi in Comune".

Fonte: articolo di Erica Di Blasi (La Repubblica - 15 settembre 2009)

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