Quando la vita finisce. La sostenibilità morale dell' eutanasia

Autore: 
James Rachels
Anno: 
2007
Casa Editrice: 
Edizioni Sonda, Casale Monferrato(Al)

Nel presente volume, l'Autore analizza la posizione tradizionale del cattolicesimo riguardo la vita - teoria secondo la quale la vita di ogni singolo essere umano innocente è da considerarsi sacra, in quanto dono di Dio -, posizione comunemente accettata dalla maggior parte delle persone nel mondo occidentale, e ne dimostra l'insostenibilità secondo una morale che non sia imposta da un'entità ultraterrena.
Egli prende anche in esame la distinzione tra eutanasia passiva ed attiva, ed evidenzia il fatto che, sia agendo attivamente, sia astenendosi dall'agire, si ottiene sempre lo stesso risultato, ovvero la morte del paziente.
Rachels propone una sua teoria alternativa, teoria la quale “... prende avvio sottolineando che esiste una differenza profonda tra avere una vita e semplicemente essere vivi.” (pagina 19). Ciò che conta, secondo l'Autore non sono tanto le distinzioni tradizionali (essere umano/essere vivente non umano; essere umano innocente/essere umano non innocente; etc.), quanto la distinzione fra vita biologica e vita biografica di ogni singolo essere umano.
In base a tale distinzione, “...il problema fondamentale è: una vita, in senso biografico, viene forse distrutta o altrimenti danneggiata? Se non lo è, la regola che vieta di uccidere non costituisce obiezione.” (pagina 20).

Autore recensione: 
Giacomo Alpini
Voto: 
5
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