Vicenza: raccolte 550 firme per il testamento biologico

A Vicenza una cellula dell'Associazione Luca Coscioni insieme ai cittadini ha raccolto più di 550 firme per chiedere un registro sul testamento biologico.

Il presidente dell'Associazione, Dalla Libera, ha dichiarato: "Siamo i primi nel Veneto a muoverci, chiediamo al sindaco la discussione di una delibera per un registro delle volontà di fine vita."

"Ci sono malattie con le quali è possibile vivere. Altre con le quali è possibile convivere. Infine ve ne sono alcune alle quali è possibile sopravvivere. La sclerosi laterale amiotrofica non irentra in nessuna di queste tre categorie, è una malattia che non lascia molto spazio di manovra e che può essere affrontata soltanto sul piano della resistenza mentale...".

Luca Coscioni presidente dei Radicali è morto il 21 febbraio 2006. Da allora in Italia si è aperto il dibattito sul testamento biologico. Sono trascorsi anni, ci sono state memorie segnate dal caso Welby piuttosto che da Eluana Englaro, la donna che dopo un incidente stradale ha vissuto in stato vegetativo per 17 anni, fino alla morte naturale sopraggiunta in seguito alla sospensione della nutrizione artificiale. A Vicenza è nata una Cellula "Luca Coscioni" , guidata da Alessio Dalla Libera e da Rosalba Trivellin che conta su 14 iscritti. Si è costituita nel febbraio di quest'anno, è già attiva ed ha raccolto le 500 firme necessarie (in realtà sono 557 quelle che verranno depositate in Comune e poi ci sono quelle raccolte nelle Circoscrizioni, in totale sono 626) per la proposta di delibera popolare da sottoporre al voto del Consiglio Comunale per l'istituzione di un registro biologico. "Siamo i primi nel Veneto a muoverci in questo senso - spiega il presidente - in sostanza vorremmo che qualunque persona, dopo aver compiuto 18 anni, potesse lasciare alcune direttive anticipate nel caso in cui sopraggiungesse una malattia e non potesse più esprimersi. Questo non significa che tutti debbano scegliere l'interruzione, si possono lasciare direttive contrarie. Ma l'aspetto più importante è che siamo noi che cosa fare del bene più prezioso che abbiamo, oppure qualche nostro amico o familiare, se lo vogliamo delegare".

In sostanza se la delibera dovesse essere approvata , il Comune dovrebbe diventare una sorta di notaio che certifica quello che i suoi cittadini scelgono in particolari situazioni. Ma non è la prima iniziativa in tal senso, a giugno è stata presentata in comune una proposta di mozione, primo firmatario Giovanni Rolando seguito da altre 14 firme, che chiedevano al sindaco e alla giunta l'istituzione negli uffici del comune del registro per i testamenti biologici. Anche qui si parla del fine-vita e di come un cittadino nel pieno possesso delle sua facoltà lo vorrebbe vivere.

In Italia sono pochi i comuni che hanno intrapreso questa strada - Pisa, Torino - e ora Roma ci sta provando e pare che molti cittadini siano in fila per firmare. "Crediamo sia un ulteriore segnale di democrazia in un momento in cui il paese sembra preso da ben altri problemi - conclude Della Libera - e ci auguriamo che con le nostre firme e, con la mozione già presentata qualcosa si muova, nel rispetto della volontà dei cittadini".Ma quanti casi Englaro ci sono in città? "Non abbiamo le idee chiare - conclude Trivellin - sappiamo solo che ce ne sono. Uno dei prossimi passi sarà quello di istituire una sorta di elenco per conoscere e aiutare queste persone.

Fonte: Il Giornale di Vicenza - Chiara Roverotto - 26 agosto 2009

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