Segnaliamo l'analisi fatta da Stefano Rodotà su La Repubblica
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La Cassazione nei giorni scorsi si espressa in merito alle operazioni senza speranza, a cui vengono sottoposti, con il loro consenso, alcuni pazienti. Nel caso specifico la Cassazione ha confermato la condanna per omicidio colposo di tre medici che avevano sottoposto a intervento una donna in stato terminale provocandone la morte poichè "hanno violato il codice deontologico".
La Chiesa valdese, dopo Roma e altre città dello stivale, approda a Palermo per aprire nella regione siciliana un registro per il testamento biologico, in cui sarà possibile depositare le proprie direttive anticipate per i trattamenti sanitari di fine vita.
All'interno della Manifestazione Giocateatro di Torino, martedì 12 aprile 2011 alle ore 21.00 presso il Teatro Agnelli, in via Sarpi, 11 si terrà lo spettacolo AIUTAMI A NON AVERE PAURA scritto da Cristiana Voglino, realizzato dala stessa Voglino e da Antonella Dell'Ara con la regia di Lino Spadaro. Ospite della serata sarà ALESSANDRO BERGONZONI che interverrà interviene sul tema "Veramente dobbiamo diventare ammalati per capire cosa avviene dall'altra parte?"
La Stampa del 28 marzo 2011 riporta le parole di Umberto Veronesi in merito alla legge sul testamento biologico, che è "Una legge non sul ma contro il biotestamento".
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La legge sul testamento biologico è una priorità che non può essere rinviata: ne sono convinti 3 oncologi italiani su 4, ben il 75%. Il 50% degli specialisti segue personalmente oltre 10 malati terminali ogni mese e il 56% si è sentito chiedere almeno una volta di accorciare le loro sofferenze.
Di seguito pubblichiamo in allegato la sentenza del Tribunale di Firenze 425/10 per la nomina dell’amministratore di sostegno per le DAT.
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Segnaliamo l'uscita del libro edito da ANANKE "Teatro e Salute. La scena della cura in Piemonte" di Alessandra Rossi Ghiglione, drammaturga ed esperta di teatro che coniuga l'attività nel campo artistico con la ricerca scientifica e la formazione professionale.
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Gli oncologi italiani si trasformano in chef per i pazienti. Un ricettario innovativo viene dagli oncologi italiani, ma non ha niente a che vedere con i farmaci. Si tratta, infatti, non di prescrizioni mediche ma di ricette, ricette di cucina.
Aldo Schiavone sulle pagine de La Repubblica del 22 marzo 2011 fa una riflessione sul decreto Calabrò.
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