Roberto Saviano, parlando del caso di Piergiorgio Welby durante la trasmissione 'Vieni via con me', non ha avuto il "coraggio" di pronunciare la parola "eutanasia".
Sempre di più persone appartenenti alle varie sfere della cultura italiana esprimono la loro opinione in merito a temi socialmente importanti e soprattutto esprimono il loro punto di vista sul Testamento Biologico, argomento che tocca le coscienze di ogni singolo individuo.
Ieri sera nella trasmissione televisiva Vieni via con me condotta da Fabio Fazio e Roberto Saviano, si sono ricordate due figure che negli ultimi anni hanno fatto parlare molto di sè: Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro. Il primo è stato ricordato attraverso un monologo dello scrittore campano e alle parole della moglie Mina, mentre la seconda dalle parole dei suoi cinque amici lette da Fazio, oltre che da quelle dette dal padre Peppino Englaro.
Mario Melazzini, presidente dell'Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) e malato di Sla, da anni impegnato a viaggiare per l'Italia per dare voce ai malati che vogliono vivere ed essere aiutati dallo Stato, su Tempi.it ha espresso, ieri, il suo dissenso contro la trasmissione televisiva Vieni via con me.
"Una legge che impone ai cittadini una scelta morale e decide per loro, privandoli di un diritto fondamentale: la scelta di continuare o sospendere le terapie e di accettarne le conseguenze. Ecco cos'è il testo sul testamento biologico approvato dalla destra al Senato".
Pubblichiamo una breve, ma significativa rassegna stampa sul convegno nazionale della Consulta di Bioetica tenutosi e conclusosi nei giorni scorsi a Milano.
Iniziare a lavorare in maniera concreta, attraverso un tavolo operativo, per inserire il testamento biologico nella carta sanitaria elettronica di ogni cittadino toscano, prevedendo, ad esempio la dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti, quella di essere cremato, o la forma del commiato funebre desiderata.
In merito allo spot sull'eutanasia l'Agcom, l'autorità per le garanzie sulla comunicazione, ha deciso di attendere prima di prendere posizione in merito all'episodio che, nei giorni scorsi, ha creato molto clamore sulle pagine stampate.
Sulle pagine de L'Avvenire di oggi, 10 novembre 2010, si è spostata la polemica legata allo spot lanciato dai Radicali in merito all'eutanasia.
Riappropriarsi della parola "eutanasia"e chiedere "semplicemente il rispetto delle scelte individuali" è il senso della nuova "provocazione" dei Radicali, che ieri hanno presentato uno spot "pro-eutanasia".